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...Il telaio di Penelope

una storia fatinosa

Era una notte calma e silenziosa. RA passeggiava in rispettoso silenzio nei pressi del castello, scrutando il cielo alla ricerca di una stella. Il cielo nuvoloso e cupo non gli permetteva la vista ed il cavaliere si sedette a terra, in attesa.

Una luce destò l’attenzione del Cavaliere: la scia che avrebbero lasciato mille e più lucciole, girava velocemente intorno a lui. La cosa che lo meravigliò era che non avvertiva nessun pericolo, e sorrideva a quello spettacolo pirotecnico.

Le luci si fermarono improvvisamente e cominciando ad aggregarsi formarono la figura di una splendida fatina, dotata di un paio d’ali ed attrezzata di una bacchetta magica fluorescente, che lo salutò dicendo:- “Ave a te, RA!” -

“Non so come tu mi conosca, ma dubito che me lo dirai… o mi sto sbagliando?- chiese il Cavaliere sorridente.

 La fatina, si posò delicatamente a terra e si sedette a fianco del Cavaliere:-“Potrei dirti che sono un tuo desiderio che si avvera e che sono solo il frutto dei tuoi sogni e che quando ti sveglierai, io non ci sarò più”.

-“Non importa…” seguitò il Cavaliere –“mi basterebbe solo che tu rimanessi nei miei ricordi, per allietare i miei momenti più tristi.

” La fatina accarezzò la guancia del Cavaliere :-“Mio caro RA, li sto già abitando, ma devi solo liberarti da quei preoccupanti pensieri, che adombrano la mia presenza”.

“Vorrei con tutto il cuore, ma devo sempre essere all’erta ed occuparmi delle responsabilità di mia competenza. Ci sono molte persone che vorrebbero farmi sparire ed io non posso, altrimenti sarebbe un caos!” inveì il Cavaliere.

“Vorrei raccontarti una fiaba, se me lo permetti….” “Sei forse tu la protagonista?” chiese RA “No, mio caro, ma ti sarà utile per comprendere come dovresti vedere ogni cosa.” - rispose la Fatina.

“Ti ascolto con piacere!” disse RA, distendendosi in sua direzione, con il viso poggiato sui palmi delle mai.

“Dunque…c'era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. Un giorno, durante l'assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio.

La seduta fu lunga e animata, tavolta anche veemente, Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli utensili un certo numero di membri.

Uno prese la parola : " Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perchè morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra" Un altro interviene : " Non possiamo tenere fra noi nostra sorella pialla : Ha un carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto quello che tocca"

" Fratello martello- protestò un altro- ha un caratteraccio pesante e violento. lo definirei un picchiatore. E urtante il suo modo di ribattere continuamente e da sui nervi a tutti. Escludiamolo?"

"E i chiodi? Si può vivere con gente cosi pungente? Che se ne vadano! E anche lima e raspa. A vivere con loro è un attrito continuo. E cacciamo anche cartavetro, la cui unica ragion d'essere sembra quella di graffiare il prossimo!"

Cosi discutevano animosamente, parlavano tutti insieme, dove tutti volevano espellere tutti!

La riunione fu bruscamente interrotta dall'arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al tavolo del lavoro.

L'uomo prese un asse e lo sego con la sega mordace, lo piallo con la pialla che spela tutto ciò che tocca, sorella ascia, sorella raspa e sorella cartavetro, entrarono in azione subito dopo.

Il falegname presse poi i chiodi e il martello. Si servi di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere.

Forse Dio ci guarda con gli stessi occhi del falegname....ognuno di noi è importante, unico, irrepetibile..Pensi di aver compreso?”

RA sorrise beatamente a quella splendida creatura che era giunta in suo soccorso, e con voce sottile, sussurrò:-“Sì, ho capito. Credo proprio che, chi ha detto che la notte porta consiglio deve averti incontrata.

“ La Fatina, lo baciò su una guancia, tornò ad essere quella scia di luci e si allontanò, dicendo:-Basta che tu mi pensi e mi chiami ed io sarò presente”.

RA si girò ad osservare il cielo che si era schiarito, e vide tante stelle che lo osservavano, compresa la Luna, che il Cavaliere ringraziò.

Quanta meraviglia nel vedere le stelle spostarsi ed aggregarsi, tanto da formare un scritta dorata in cielo che citava :-“Io sono con te ed in te. “

“Se è un sogno, vi prego, non svegliatemi…. Se è reale, vi prego, rendetelo eterno.”- disse il Cavaliere. Vi auguro un dolcissima e splendida giornata. Sarò con delle fantastiche persone che rappresentano le stelle nel firmamento della mia vita, e qui mi permetto di citare RA: Se è un sogno, vi prego, non svegliatemi…. Se è reale, vi prego, rendetelo eterno

 

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