• LA LEGGENDA

C'era una volta la bella principessa Hotuhiva. La fanciulla cresceva spensierata nell'isola natia dove trascorreva il tempo in giochi con un coetaneo, Teaonuimaruia. Finche', un triste giorno, fu costretta a lasciare il proprio villaggio per seguire il padre nell'isola di Raiatea, dove egli sarebbe divenuto re. Pur in mezzo al fasto e alle ricchezze Hotuhiva deperiva. Invano furono convocati tutti i piu' valenti guaritori dell'isola: la fanciulla pareva incurabile. La causa delle sue sofferenze era il mal d'amore: aveva lasciato il cuore con Teaonuimaruia nei luoghi della sua infanzia.

Al re suo padre non resto' che affidare la figlia a un'imbarcazione e sperare che i venti piu' favorevoli la potessero condurre fino all'isola dell'amato. Ma una volta giunta nella terra d'origine venne rapita dai guerrieri di un capo locale, invaghitosi della bella sconosciuta.

Ben presto, pero', si accorse che nel cuore della giovane non c'era posto per lui e, indispettito, la concesse ogni notte a un uomo diverso. Finche' Teaonuimaruia riconobbe nella splendida giovane la bimba con cui soleva giocare fanciullo, uccise il capo cattivo e sposo' Hotuhiva.

Il bianco era un must anche nella tradizione polinesiana: le trame preziose che decoravano i pareo nuziali venivano filate da mani esperte, ed erano arricchite da intrecci di felci. Sul candore delle vesti spiccava l'allegra policromia dei copricapi, strutture rigide su cui venivano innestate piume colorate. E il bouquet? Fornito gratuitamente da Madre Natura.
 
 
 
  • LA TRADIZIONE

Nulla e' piu' importante dell'amore, lo sanno bene gli abitanti degli arcipelaghi polinesiani, che stupirono persino il freddo Capitano Cook con i loro modi aperti e gentili e con la solarita' che da sempre contraddistingue tutti i riti e i rapporti sociali. Soprattutto il legame piu' importante: il matrimonio.

Le nozze erano vissute come una vera e propria festa collettiva che poteva durare anche una settimana. Le giornate erano scandite da gesti rituali legati a simboli specifici, e i preparativi per il grande banchetto cominciavano con molti mesi d'anticipo.

Era la sposa che portava i doni con se' in occasione della visita all'abitazione del futuro marito. Durante la vigilia la coppia riceveva gli ospiti circondata da tutti i doni, a testimonianza della fertilita' e dell'opulenza cui quest'unione avrebbe portato. Contrariamente alle abitudini occidentali, invece, l'onere del banchetto spettava alla famiglia dello sposo.

Le danze accompagnavano o seguivano i momenti piu' intensi del cerimoniale, come la formulazione dei riti propiziatori da parte del prete e dei genitori degli sposi, oppure durante il ricchissimo banchetto che veniva offerto dopo lo sposalizio. Curiosamente, durante la vigilia si teneva l'equivalente di un occidentale "addio al celibato": amici e parenti improvvisavano veri e propri ricevimenti allietati da danze e canti per festeggiare la nuova vita intrapresa dai loro cari.

 

  • LA CERIMONIA

Vahine e tane, sposa e sposo, signora e signore.
Ogni coppia che giunge in Polinesia Francese puo' assaporare la sensazione di essere stata trasportata per magia in uno degli ultimi Eden sulla terra.
Eden incontaminato, fatto di bianche spiagge, cime verdeggianti e lagune trasparenti; Eden che permette ai suoi ospiti di chiudere il mcerimonia polinesianaondo all'esterno, assistiti con gentilezza e discrezione dagli operatori delle strutture ricettive: resort di ottimo livello nascosti nella vegetazione, piccole e linde guest-house o fare che letteralmente emergono dal turchese delle lagune.

Non stupisce, quindi, che in questa terra consacrata all'amore una nuova moda stia riscuotendo sempre maggiore successo tra le coppie, che siano in viaggio di nozze o meno: il rinnovo dei voti nuziali con una cerimonia che unisce il fascino delle tradizioni, il colore del rito e la bellezza unica della cornice naturale. Un cerimoniale ispirato a quello cui si e' sopra accennato viene officiato, naturalmente senza alcun valore legale, in alcuni degli hotel sparsi sugli arcipelaghi principali. Ma per chi vuole vivere un'esperienza unica il Tiki Theatre Village, la ricostruzione di un antico villaggio polinesiano a Moorea, offre una fastosa celebrazione, ispirata alle antiche tradizioni.
 
Il "rito" officiato al Tiki Village inizia con il viaggio sulle canoe, alla volta del villaggio in cui si celebrera' la cerimonia.
Qui, i giovani del luogo si prendono cura della coppia con riti mutuati dalla tradizione regale: massaggi con olio di monoi per lei, e body-painting ispirato ai tatuaggi per lui.

Quindi, ultimata la vestizione con pareo tradizionali, la coppia viene condotta di fronte al capo della comunita', che pronuncia le preghiere e gli incantesimi di buon auspicio, tradotti da un interprete per la vahine e il tane. Gli sposi ricevono, infine, un nome tahitiano e un "certificato" di matrimonio, redatto su una speciale pergamena di corteccia di palma (tapa).
matrimonio in polinesia
I festeggiamenti continuano con le diverse alternative offerte dal cerimoniale: una processione nel villaggio con gli sposi adagiati su sedie regali, portate a spalla da giovani polinesiani, o una spettacolare esibizione di canti e danze.
L'indimenticabile giornata si può concludere con una romantica crociera, o un intimo brindisi con lo champagne in un fare, dove si può anche trascorrere la prima notte della "seconda" luna di miele.

Un modo originale e molto romantico, insomma, per confermare le promesse d'amore al proprio partner.

 

 

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