Morto il tifoso caduto dallo stadio

E' morto per arresto cardiaco Eugenio Bortolon, il tifoso vicentino di 19 anni caduto dal settore ospiti dello stadio Tardini durante Parma-Vicenza. Il giovane era stato trasportato all'ospedale di Parma con un "gravissimo politrauma da precipitazione con lesioni emorragiche multidistrettuali". Inutile l'intervento chirurgico all'addome. Oggi sui campi di calcio le partite iniziano osservando un minuto di silenzio.

Secondo quanto riferito da alcuni supporter berici presenti allo stadio, molti dei tifosi al seguito della squadra avrebbero espresso dubbi sull'opportunità di riprendere la partita dopo quanto accaduto. Alcuni di loro avrebbero rivolto gesti espliciti ai proprio giocatori per invitarli ad uscire dal campo. Solo in un secondo momento, dopo l'annuncio dello speaker sullo stato di salute del giovane, i tifosi si sono tranquillizzati.

"Ero in panchina e l'ho visto cadere dalla balaustra, si è sporto su un lato ed è caduto da un'altezza di 5-6 metri". Con queste parole Giovanni Ragazzi, medico sociale del Vicenza, il primo a soccorrere il tifoso caduto dagli spalti dello stadio di Parma, ha raccontato l'episodio successo durante la partita fra la squadra di casa e il Vicenza.

Capo ultras: "La partita andava sospesa"
"La partita andava assolutamente sospesa dopo quanto successo. Lo chiedevamo noi ma anche i tifosi del Parma, con i quali esiste una grande rivalità". E' la posizione di uno dei capi ultras del Vicenza dopo il gravissimo incidente avvenuto allo stadio 'Tardini'. "Non c'era più lo spirito giusto per continuare - spiega Cristian Brojanigo, uno dei capi ultras del Vicenza, presente al Tardini sulla gradinata destinata ai tifosi veneti - non aveva più senso giocare a calcio dopo un dramma simile. Tutti noi ci eravamo resi conto della situazione ed eravamo sconvolti.

Anche i tifosi del Parma, che stavano festeggiando la promozione in serie A, hanno capito e il dramma e a loro volta hanno tolto gli striscioni e in parte hanno abbandonato lo stadio". "Ai nostri giocatori - aggiunge il capo ultras - che si sono avvicinati alla rete abbiamo chiesto di non giocare e anche quelli del Parma hanno fatto capire che non la sentivano di proseguire. Eppure e' stato deciso di portare a termine una partita che con il calcio non aveva piu' niente a che fare. E' stata una grande mancanza di sensibilità di fronte a un dramma umano".