Strage di Duisburg, preso ad Amsterdam

Strage Duisburg,preso boss Strangio

Arrestato dalla polizia ad Amsterdam

Il boss superlatitante Giovanni Strangio e suo cognato Francesco Romeo sono stati arrestati dalla polizia ad Amsterdam, in Olanda. Strangio, inserito fra i 30 più pericolosi, è accusato di essere coinvolto nella strage di Duisburg. I due sono stati presi in consegna dalla polizia olandese e sul posto, oltre ai poliziotti italiani, ci sono anche agenti della polizia tedesca che indagano sulla strage del Ferragosto 2007 (sei morti).

Strangio, individuato dalla polizia italiana grazie a indagini basate su intercettazioni, è stato bloccato mentre era in compagnia della moglie e del figlio. Mentre per Strangio l'accusa è quella di strage, Romeo era ricercato dal 1997 per traffico internazionale di droga.

"Siamo molto contenti del successo della cooperazione tra la polizia federale tedesca, l'Italia e l'Olanda, che ha portato all'arresto di Giovanni Strangio", ha dichiarato la procura di Duisburg. All'a cattura del superlatitante si è arrivati dopo un serrato lavoro investigativo. Sul caso Strangio, infatti, dal nove marzo scorso le autorità italiane, olandesi e tedesche avevano costituito una speciale task force investigativa.

In casa un milione di euro in contanti
Strangio era fuggito con molti soldi. Gli inquirenti hanno infatti trovato nel suo covo almeno un milione di euro in contanti. Oltre ai contanti, nell'appartamento di Amsterdam, al secondo piano di una palazzina con sette appartamenti in tutto, sono stati sequestrati inoltre alcuni passaporti falsi e un apparecchio per fare falsi documenti.

A breve l'estradizione per i due
E' stata già avviata la procedura di estradizione per trasferirli in Italia. I tempi perché ciò avvenga, secondo quanto riferito dagli investigatori, dovrebbero essere brevi anche per gli accordi in tal senso e la collaborazione tra l'Italia e l'Olanda.

Le vittime della strage di Duisburg, avvenuta davanti al ristorante "da Bruno" il giorno di Ferragosto del 2007, erano tutte appartenenti alla cosca Pelle-Vottari, contrapposta a quella dei Nistra-Strangio nella faida di San Luca (Reggio Calabria). Le persone uccise uccise nella strage furono Sebastiano Strangio, di 39 anni, titolare del ristorante "da Bruno"; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel ristorante; Marco Marmo, di 25, Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17. Ad agire fu un commando della 'ndrangheta venuto da San Luca composto da almeno quattro persone. I complici di Giovanni Strangio nell'esecuzione della strage non sono stati ancora identificati, ma la polizia sarebbe da tempo sulle loro tracce.

Secondo l'accusa, Strangio ordinò la strage per vendicare l'assassinio della cugina, Maria Strangio, uccisa a San Luca il giorno di Natale del 2006. Una delle vittime della strage, Marco Marmo, infatti, era sospettato di essere il responsabile dell'uccisione di Maria Strangio nell'agguato in cui restò ferito anche il nipote di cinque anni della donna. Secondo quanto emerso dalle indagini, obiettivo dell'agguato in cui morì Maria Strangio sarebbe stato, in realtà, il marito della donna, Giovanni Nirta, considerato uno dei capi della cosca Nirta-Strangio.

Gli investigatori, dopo la strage di Duisburg, grazie alla collaborazione di una testimone, tracciarono l'identikit di uno dei possibili responsabili della strage. E alla fine di agosto identificarono in Giovanni Strangio uno dei presunti esecutori. Strangio era stato scarcerato pochi mesi prima della strage dopo essere stato arrestato perché trovato in possesso di una pistola ai funerali di Maria Strangio.

Giovanni Strangio, in Germania, era titolare di due pizzerie considerate dagli investigatori basi logistiche per gli affari della 'ndrangheta in Germania. Lo stesso ristorante da Bruno, davanti al quale avvenne la strage di Duisburg, sarebbe stato utilizzato dalla cosca Pelle-Vottari per nascondere armi.